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    Il parquet: guida alla scelta
     


:: Parquet tradizionale
:: Parquet prefinito
:: Parquet Industriale
:: Pavimento per esterni
:: Pavimento laminato

La scelta dell'essenza?
::Le varietà
::Alcuni consigli

Tradizionale o prefinito?

Flottante o incollato?

Il battiscopa

Come e dove acquistare il parquet

L'acquisto e la posa
:: Tipi di posa

I trattamenti e le finiture dopo la posa
:: Finitura del parquet prefinito
:: Finitura del parquet tradizionale

La manutenzione del parquet
:: La manutenzione ordinaria del parquet
:: La manutenzione straordinaria


Quale tipo di parquet?

Parquet tradizionale (o massello)

E’ formato dal 100% di legno nobile, nell’essenza prescelta e, sul mercato, si trova “grezzo” ossia da levigare e lucidare.

E' il parquet “classico” di una volta, ha i vantaggi di:
- Durare più a lungo (il parquet tradizionale si può levigare più volte e tornare nuovo, la levigatura è consigliata in media ogni 10 anni e toglie meno di 1 mm di spessore..);
- Isolare maggiormente: il legno è un isolante, pertanto maggiore è lo strato di legno, maggiore sarà questa sua proprietà;
-Assumere un carattere artigianale e vero.

Gli svantaggi sono invece:
- Un maggior tempo necessario per posarlo/levigarlo/lucidarlo;

Il prezzo del parquet tradizionale dipende essenzialmente da quattro fattori:
1) Essenza (es. il noce e olivo sono più cari dell’acero);
2) Spessore del listello (in genere si và dai 10mm fino ai 22mm);
3) Scelta (è importante sapere che la scelta non riguarda la qualità del materiale ma, come previsto dalle norme UNI, solo il disegno del legno, la scelta più costosa è il “rigatino” contraddistinto da venature del legno quasi parallele tra loro, questo tipo di scelta è peraltro abbastanza rara e per alcune essenze, quali il Teak Asia, quasi introvabile ( ). A seguire c’è la “prima scelta”, la “seconda scelta” e il “nodino”, la differenza è il numero di nodi presenti per mq, il fatto che le striature siano più o meno parallele ed il livello d’uniformità nella tonalità delle liste;
4) Lunghezza del listello (si va dai 300mm fino ai maxi listoni di oltre 2000mm)

Un particolare tipo di parquet tradizionale è quello “industriale” in cui i listelli vengono posati verticalmente, usato sino ad oggi per ambienti a frequente calpestio (palestre e negozi), per la sua eccezionale resistenza, la sua bellezza particolare è stata oggi riscoperta soprattutto dagli studi di architettura quando viene richiesto qualcosa di “particolare” e “insolito”.

Parquet prefinito

E’ formato da uno strato di legno nobile ed un supporto in genere in legno “povero” (spesso facilmente attaccabile da insetti e muffe).

I vantaggi del prefinto rispetto al tradizionale sono:
- Maggior velocità di posa e utilizzo del parquet;
- Minor costo della posa (si parte dai 15 €/mq);

Gli svantaggi sono:
- Minore durata per il fatto che può essere levigato meno volte;
- Minor potere isolante;
- Prezzi elevati, a partire da 35-60 €/mq per un 10 mm; non bisogna dimenticare che questo tipo di parquet sconta già una quota della lavorazione nel prezzo del materiale.

Il prezzo del parquet prefinito dipende essenzialmente da quattro fattori:
1) Essenza
2) Strato di legno nobile (nel parquet si paga la quantità di legno impiegato, nel “parquet prefinto” lo spessore và dai 3 mm fino ai 5 mm); al di sotto dei 3 mm non si può più parlare di parquet;
3) Scelta (Come per il parquet tradizionale è importante sapere che la scelta non riguarda la qualità del materiale ma solo il disegno del legno, la scelta migliore è il “rigatino” contraddistinto da venature del legno quasi parallele tra loro, poi c’è la “prima scelta”, la “seconda scelta” e il “nodino”, la differenza è il numero di nodi presenti per mq, il fatto che le striature siano più o meno parallele ed il livello d’uniformità nella tonalità delle liste;
4) Lunghezza del listello (si va dai 300mm fino ai maxi listoni di oltre 2000mm, carissimi!)

Un parquet tradizionale particolare: Il parquet Industriale

Un tipo particolare di parquet è quello chiamato "industriale" : si tratta di un pavimento estremamente robusto adatto ad ambienti soggetti a traffico intenso ma ora molto usato anche per abitazioni dato il suo particolare aspetto estetico. Questi parquets sono formati da tanti listelli di piccole dimensioni assemblati fra loro e compattati in blocchetti a forma di parallelepipedo che diventano veri e propri moduli per l'esecuzione della pavimentazione. Con la disposizione di questi moduli ed anche con l'inserimento nelle fughe di un listellino in legno di diverso colore si possono creare giochi estetici molto piacevoli che danno un tocco di originalità alla pavimentazione. Al momento si stanno diffondendo soprattutto grazie agli studi di architettura che cercano sempre più originalità nelle soluzioni d'arredo. Può essere abbinato perfettamente sia allo stile old-country che ultra-moderno (parquet wengè scuro ed elementi d'arredo cromati).

Pavimento per esterni

Negli ultimi anni, in molti paesi, tra cui l'Italia, è in voga pavimentare giardini, terrazzi e bordi piscine in legno. Il legno è l'elemento naturale per eccellenza; chi possiede una casa con uno spazio esterno è perché ama vivere ore di relax all'aria aperta e, possibilmente, in un ambiente il più naturale e confortevole possibile. Fino a poco tempo fa, le pavimentazioni per esterni avevano, quale sistema di posa, viti a vista sulla faccia superiore delle doghe; una soluzione, questa, antiestetica e poco sicura, per la possibilità di procurare scheggiature nel legno e conseguentemente, ferite al passaggio a piedi nudi. Il nostro Decking di Teak asiatico ( ) ( ), invece, si posa con un sistema a clip laterale, ad incastro nella profilatura del listone, rimanendo del tutto invisibile dopo il completamento della posa. Venite a vedere personalmente la bellezza del nostro pavimento in teak che, da sempre, è presente laddove sono richiesti bellezza e pregio.

Pavimento Laminato

Un discorso a parte è dovuto per il pavimento laminato, che nonostante la sua attuale diffusione, non può fregiarsi del nome di parquet . Lo strato superiore è dato da una fotografia del legno riprodotto, ricoperta da uno strato protettivo ad alta resistenza all'abrasione; vengono utilizzati soprattutto in ambienti di grande passaggio e si stanno diffondendo sempre più grazie alla loro economicità ed alla grande varietà di colorazioni/riproduzioni del legno. Ne esistono di bassa e di alta gamma, (per quelli “usa e getta” si parte al pubblico dai 10 €/mq), quelli di alta gamma offrono riproduzioni fedelissime del legno, supporti in HDF di alta qualità, alti poteri isolanti termici oltre che acustici, bisellature per riprodurre la struttura del parquet massello…

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La scelta dell'essenza

La scelta di una specie legnosa è dettata dal gusto personale, ma occorre considerare la funzione del locale in cui si posa il parquet.

Per il bagno o la cucina, dove vi è molta umidità, i legni adatti sono il Merbau, il doussié africa, il Teak asiatico e l'iroko, usati anche per i bordi delle piscine e per i mobili da giardino, perché sono dei legni che non si subiscono le modificazioni dovute ai cambiamenti climatici. In cucina si può anche utilizzare un legno più duro, come il Padouk. In piccoli ambienti è preferibile usare formati piccoli perché la superficie calpestabile è ridotta e il disegno non si vede. In ogni caso è importante la verniciatura del parquet, che deve essere sempre fatta a regola d'arte e possibilmente con vernici ecologiche ad acqua . Solitamente, poi, non si cambia il tipo di posa e la specie legnosa tra la zona giorno e la zona notte.

Le varietà

Il parquet offre un'infinita varietà di toni, che vanno dal chiarissimo acero d'ispirazione nordica allo scuro wengè ( ) od al merbau, decisamente di tendenza.
Le varianti cromatiche vengono poi ampliate dal gioco delle venature, molto evidente per esempio nell'olivo.
Al momento della scelta, oltre a variabili soggettive come il colore, il formato e il disegno di posa, è bene valutare anche caratteristiche tecniche come la stabilità e la durezza, nelle quali eccellono merbau, teak asia, iroko, doussié e afrormosia

Alcuni consigli

- Al momento di decidere l'essenza è bene ricordare che il legno, a contatto con la luce, si ossida e cambia colore; in genere tende a diventare più scuro, ma nel caso del teak asiatico schiarisce fino ad assumere quella tipica tonalità color miele dorato che lo ha reso celebre.
- Negli ambienti poco luminosi sono preferibili le essenze chiare.
- Se l'abitazione è provvista di riscaldamento a pavimento, meglio scegliere, Merbau, Teak Asia, Doussié e Iroko piuttosto che Rovere e Jatobà; sono specie legnose sono anche più idonee per l'utilizzo nei bagni ed in cucina.
- Cabreuva, Mutenye, Olivo sono legni che maggiormente evidenziano i cromatismi naturali del legno.
- Eventuali macchie di colore create dalla presenza di tappeti ed altri oggetti, tendono a scomparire quando il pavimento viene esposto a luce ed aria.
- Se sul legno tradizionale sono presenti infiltrazioni di silice (macchie bianche) esse tenderanno a scomparire con l’utilizzo di una vernice all’acqua; la loro presenza in maggiore o minore quantità dipende dal tipo di essenza (il doussié africa spesso ne è ricco)
- Durante l’ossidazione del Doussié, possono accentuarsi, anche marcatamente, differenze cromatiche tra i singoli elementi;
- Il Teak, al momento della posa, si presenta con forti stonalizzazioni rossastre che, con l'ossidazione, tendono ad uniformarsi o scomparire;

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Tradizionale o prefinito?

Tra un parquet tradizionale ed uno prefinito il risultato estetico può variare molto e la scelta è lasciato spesso al gusto del singolo. Ci sono, tuttavia, alcuni diverse modalità di posa che fanno scegliere un tipo piuttosto che un altro, in base alle necessità e ai tempi a disposizione.
Gli elementi prefiniti, per esempio, sono da preferire quando l'urgenza non consente il rispetto di tempi lunghi. Se non si vogliono segare troppo le porte meglio utilizzare degli spessori da 10mm (si trovano anche nei prefinti di ultima generazione). Il pavimento in legno massiccio richiede tempi più lunghi per posa e finitura: fino a 3 settimane, in base al tipo di posa. Tuttavia, il fascino ottenuto con questo tipo di pavimento rimane tuttora intatto.

Le essenze più richieste sono quelle tropicali ( teak, merbau, iroko, doussié, wengé) perché si trovano in un'ampia scelta di colori e tonalità con molteplici possibilità di abbinamento. Inoltre possiedono mediamente un maggiore grado di durezza di quelle europee (acero, noce, frassino, robinia, larice, rovere, ulivo).

 Il prefinito è senz'altro preferibile quando si vuole rifare il pavimento senza spostarsi da casa, evitando il disagio di un cantiere e il trasloco dei mobili: veloce e facile da posare, è calpestabile dopo un giorno dall'incollaggio, dato che si evitano lamatura e verniciatura.
Rispetto al parquet massiccio, questo tipo di parquet è più costoso a causa della tecnologia con la quale viene realizzato.

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Flottante o incollato?

La posa flottante è un particolare metodo di posa del parquet che permette un eventuale riutilizzo dei listelli in altri ambienti, in quanto non prevede l'utilizzo di colla per il fissaggio. I listelli di parquet vengono infatti incastrati con una combinazione classica di 'maschio-femmina' di cui tantissime sono le variazione ed i brevetti con cui le diverse case produttrici chiamano il tipo di incastro. Lo strato di parquet va comunque isolato dalla base del pavimento oltre che con un tappetino (in genere 2mm) anche con un foglio di nylon e una guaina bituminosa, oppure con una lastra di polietilene espanso a cellule chiuse. Questi rivestimenti aiutano a limitare la risalita di umidità, attenuano i rumori dei calpestii, e minimizzano i difetti di posa. Tra i vantaggi di questa montatura, oltre alla possibilità di recuperare i listelli di legno per un futuro pavimento in un altro locale si apprezza la velocità di montaggio. Il flottante viene applicato solo ai parquet prefinti.

La posa con colla è indicata soprattutto per il parquet classico in legno massello o i prefiniti da 10mm. Su una base ben asciutta e livellata si passa uno strato di colla dove poi si appoggeranno i listelli. Per incastrare al meglio i listoni, si batte con un martello, appoggiando un pezzo di legno sui listelli da fissare. Questa operazione è estremamente delicata perchè ogni calpestio del pavimento non ancor asciutto può rovinare il perfetto livellamento del legno. Questo tipo di posa assicura un effetto compatto del pavimento, senza lasciare fessure.

La posa chiodata viene effettuata per i parquet tradizionali spessi 22mm

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Il battiscopa

Esistono in commercio svariati tipi di battiscopa adatti ad ogni ambiente.Una prima distinzione si può fare sul materiale in cui sono fatti. I più utilizzati sono quelli in legno, in special modo ramino, tinto in varie tonalità che di solito vanno abbinate al colore degli infissi (porte e/o finestre). Per ambienti più "rustici" quali tavernette, mansarde, case di montagna ecc. si utilizza il pino, lucidato naturale, miele o noce.

Per "riprendere" essenze più pregiate, si possono trovare battiscopa in massello od impiallacciati.

Da diverso tempo si usa per i battiscopa laccati (non sempre) il medium density (MDF). Questo materiale, costituito da un impasto di scarti di legno, ma molto più compatto del truciolare, presenta una notevole resistenza e una superficie molto liscia, adatta perciò ad essere laccata.

Prodotti con lo stesso materiale, si possono trovare battiscopa rivestiti in pvc. Alcune case producono dei materiali esteticamente molto simili al legno, ma di questo non si tratta e sono più prodotti più confacenti a locali pubblici affollati dove la robustezza e la lavabilità sormontano l'estetica anche se, indubbiamente, il basso prezzo attira.

Ci sono anche battiscopa in puro pvc e addirittura adesivi, ma si scarsa qualità.

Altra distinzione si fa in base alla forma. La principale è tra battiscopa liscio o con piedino. Oltre all'estetica, il piedino è utile a coprire eventuali imperfezioni nel rivestimento. I due tipi si dividono a loro volta per spessori e altezze diverse soprattutto per ragioni di gusto estetico.

Solitamente si trovano in commercio battiscopa non più spessi di 14 mm e non più alti di 10 cm. Può capitare di gradire un battiscopa più alto o più spesso, a volte può risultare addirittura necessario (per coprire ad esempio evidenti imperfezioni nel rivestimento).

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Come e dove acquistare il parquet

Se avete deciso di mettere il parquet nella vostra abitazione non vi rimane cercare quello che, a pari caratteristiche, costi meno.

Una volta individuato il prodotto di Vs. gradimento, non dimenticate di venire a trovarci al ns. , dove potrete toccare con mano i ns. prodotti e ricevere altri preziosi ed utili suggerimenti per il vostro futuro acquisto; inoltre, un occhio ai nostri prezzi non guasta; come importatori diretti di teak asia e merbau, ci sentiamo di poter affermare che le nostre soluzioni sono ai vertici nel rapporto qualità/prezzo.

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L'acquisto e la posa

Nell'acquisto, calcolare un 5%-10% circa di materiale in più, per compensare lo sfrido (il materiale di scarto), maggiore dovrà essere in caso di ambienti molto articolati e piccoli, minore per stanze regolari di grandi dimensioni.

Lasciare il materiale (senza toglierlo dalle confezioni) per almeno 72 ore ad ‘ambientarsi' nel locale in cui andrà posato.

Accertarsi che il supporto, oltre che planare e pulito, sia anche realmente pronto all'uso (controllare il tasso d'umidità residua).

Nel posare il parquet è meglio lasciare uno spazio di 7/8 millimetri tra il parquet e le pareti per prevenire le  eventuali dilatazioni del legno. Sarà il battiscopa a nascondere la fessura.

Il sottofondo di posa deve essere completamente asciutto per non compromettere l'azione degli adesivi e non alterare le dimensioni dei listelli.

Per l'incollaggio su fondi non assorbenti è meglio utilizzare colle bicomponenti, che non cedono umidità al legno.

Evitare di incollare il parquet quando la temperatura ambiente supera i 20 gradi.

La posa del parquet va iniziata dalla parete più diritta. Su quella opposta si procede agli eventuali aggiustamenti.

Nella posa a correre, i listelli vanno messi perpendicolarmente alla parete illuminata per ridurre la vista dei giunti.

La posa del parquet può essere effettuata in vari modi: galleggiante o flottante, incollata, a tolda di nave, a mosaico, con finitura a fascia e bindello, a cassero regolare e a spina di pesce.

I tipi di posa

Nella posa galleggiante o flottante, i vari elementi vengono posati su di un piano livellato e su un sottile strato di materiale isolante acustico, incollando gli incastri perimetrali con colla vinilica. Il materiale fonoassorbente crea un contatto uniforme tra parquet galleggiante e piano di posa ed impedisce la formazione di zone a diversa sonorità. Questo tipo di posa è usato di solito per il listone prefinito.

La posa incollata può essere usata per il listoncino o listello, il lamparquet, il mosaico, il listone prefinito. Il lamparquet è in legno massiccio ed è spesso 10 mm circa, largo 6 cm e lungo 30 cm. Dopo la posa, deve essere levigato, stuccato e verniciato come il listello, che misura 14 mm di spessore, è largo circa 7 – 7,5 cm e lungo 30-60 cm.

La posa inchiodata è usata per il listone tradizionale di spessore 22 mm caratterizzato da una lavorazione a maschio e femmina. Gli elementi vengono incastrati tra loro e poi inchiodati. Non può essere posato su un pavimento preesistente e deve essere inchiodato su magatelli di legno immersi in un sottofondo di cemento.

La posa a "tolda di nave" viene definita anche a cassero irregolare a correre. Si compone di elementi che sono sfalsati l'uno rispetto all'altro. Vengono usati legni di lunghezze diverse. Il disegno che ne risulta non è ripetitivo e si adatta ad ambienti moderni. Per ridurre la vista dei giunti, disporre gli elementi in posizione trasversale rispetto alla fonte di luce, partendo dalla porta.  

La posa a mosaico è una geometria premontata a quadrotti di 24x24 cm o 30x30 cm, ottenuti accostando 5-6 lamelle in verticale e 5-6 lamelle in orizzontale. La lamella è il formato più piccolo e nel mosaico viene fatta con scarti di legno povero, posati a incollaggio. E' usata soprattutto per i pavimenti delle camere da letto. Un disegno simile al mosaico può essere ottenuto con una geometria di posa con elementi a forma di quadro.

La finitura a fascia e bindello e' realizzata partendo dal centro e creando una specie di tappeto, cioè un campo squadrato con geometria a piacere. Si posa una cornice lungo il muro fatta di elementi paralleli l'uno all'altro, cioè il bindello, e una fascia lungo il perimetro della zona centrale. E' usata in stanze con pareti irregolari.

La posa a cassero regolare e a spina di pesce ha elementi sfalsati l'uno rispetto all'altro, ma in posizione regolare. Sono adatte a case d'epoca con locali irregolari: la posa a spina di pesce tende a restringere visivamente i locali.

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I trattamenti e le finiture dopo la posa

Finitura del parquet prefinito

I parquet prefiniti non necessitano di ulteriori finiture.

La finitura a cera è consigliabile per l'aspetto naturale e perché lascia respirare il legno, ma va ripetuta periodicamente ed è molto delicata.

La verniciatura con prodotti poliuretanici impermeabilizza il legno e semplifica la manutenzione. Si possono usare anche vernici all'acqua, satinate o lucide.

Finitura del parquet tradizionale

Per i parquet tradizionali, dopo l'assestamento definitivo del pavimento, si passa a diverse operazioni successive che riguardano tutte le finiture. I tempi di assestamento variano a seconda delle condizioni ambientali, dei metodi di posa adottati e delle colle usate.

La levigatura Avviene con il supporto di macchine smerigliatrici a carta abrasiva e si sviluppa in tre fasi successive. Dalla sgranatura si passa alla levigatura a grana media per arrivare infine alla carteggiatura (a grana finissima). Dopodiché, si dovrà procedere alla stuccatura del parquet, prima di passare alle fasi successive.

La sigillatura è l'operazione di chiusura dei pori, ed è consigliata per tutti i tipi di parquet, in quanto completa la finitura e facilita poi il lavoro di manutenzione. I fondi usati rinforzano le fibre del parquet e lo proteggono dal contatto con l'acqua e con altri liquidi. Dopo la sigillatura è necessaria una finitura superficiale a cera o vernice.

La verniciatura e' il tipo di finitura più frequente. Si esegue a pennello o a rullo, con l'avvertenza di usare sempre materiali e strumenti di qualità, adatti all'uso.

L'inceratura si può fare a caldo o a freddo. Ad ogni modo, la finitura a cera del pavimento, peraltro gradevolissima, richiede periodiche lucidature.

L'oliatura esalta le caratteristiche naturali del legno ed è particolarmente apprezzabile nel caso del teak asiatico; malgrado gli sviluppi dei moderni prodotti attualmente in commercio, questa finitura richiede, comunque, un periodico trattamento conservativo da parte dell'utente.

In genere vengono passati due o tre strati di vernice secondo l'effetto estetico desiderato e, per ogni mano, prima del passaggio successivo, bisogna aspettare che la vernice si sia indurita. Fra i vari tipi di vernice, quella poliuretanica offre la maggiore resistenza all'abrasione, ma oggi sono sempre più usate le vernici "all'acqua" o "ecologiche". Queste sono prive dei solventi tradizionali, non lasciano odori negli ambienti e tutelano meglio la salute degli artigiani posatori, senza considerare che oggi, alcuni prodotti hanno raggiunto eccellenti livelli di protezione.

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La manutenzione del parquet

La manutenzione di un pavimento in legno, trattato con tre mani di vernice trasparente, è molto facile. Infatti, per pulire, è sufficiente passare leggermente uno straccio appena inumidito su tutta la superficie.

Questo lavoro può essere alternato al passaggio di una normale macchina lucidatrice che non ha bisogno di alcun prodotto di lucidatura.
Nei pavimenti di legno ciò che nel tempo deperisce o subisce usura, è la pellicola di vernice trasparente.

Nei punti di più intenso calpestio, il pavimento comincia a dare segni di usura dopo 6-8 anni.
A questo punto deve intervenire il parchettista.

Se la vernice è ancora in uno stato accettabile, egli si limiterà a carteggiare tutto il pavimento per togliere la patina superficiale logorata per poi stendere una nuova mano (o due) di vernice.
Nel caso invece che l'usura sia molto accentuata, è necessario rilevigare adeguatamente tutto il parquet e poi dare tutte le mani di vernice necessarie.

Questa stessa operazione è necessaria per trasformare un parquet trattato a cera in un parquet con vernice trasparente.

Con una rilevigatura integrale viene asportato uno spessore minimo di legno di appena 0,2-0,3 millimetri.

Il parquet può, quindi, sopportare nel tempo moltissime operazioni di questo genere, senza perdere nessuna delle sue qualità.

E ogni volta tornerà come nuovo, come se fosse stato messo in opera da pochi giorni.
Facile è pure la manutenzione dei pavimenti con finitura a cera.

Anche in questo caso sono necessarie periodiche lucidature stendendo una nuova mano di cera quando se ne avverte la necessità.

Un pavimento di legno è indistruttibile e resiste una vita intera, arredando la casa per generazioni.

Il parquet è resistente all'usura, ma deve essere tenuto pulito in considerazione della finitura usata: verniciatura o inceratura. Se è verniciato va trattato con prodotti protettivi a base di resine in dispersione acquosa autolucidanti o rilucidabili: ogni 6 mesi se il pavimento è poco usato, ogni mese nelle zone di maggior calpestio come soggiorni. Se la finitura è a cera, devono essere effettuati degli interventi di lucidatura con cere liquide, settimanali o mensili.

Ogni giorno si rendono necessarie le solite pulizie con aspirapolvere o con panni inumiditi in acqua (non calda) e detersivo non schiumoso.

In situazioni straordinarie si esegue la ricamatura, una rilevigatura integrale che si effettua dopo 10-15 anni. Il parquet in legno massiccio sopporta l'intervento 7-8 volte, quello prefinito, 2-3 volte. La stuccatura si esegue con resine e polvere di legno e serve per porre un rimedio alle varie fissurazioni che si sono prodotte col tempo. La carteggiatura si rende sempre necessaria ed a volte, basta solo questa nei casi di piccoli graffi che non intaccano direttamente il legno.

La manutenzione ordinaria del parquet

Pavimenti verniciati

Per mantenere in buono stato il pavimento di legno si consiglia:
- prevedere all'ingresso dell'abitazione uno zerbino mantenuto pulito, per allontanare dalle suole delle scarpe polvere e particelle abrasive;
- rimuovere la polvere con scopa a frange o passare l'aspirapolvere;
- pulire il pavimento con panno inumidito con acqua e detersivo per pavimenti neutro e non schiumoso;
- trattare il pavimento periodicamente con prodotti protettivi a base di resine in dispersione acquosa auto-lucidanti o rilucidabili. Per la periodicità vedere la tabella sotto - riportata.

Pavimenti cerati

Come per i pavimenti verniciati è indispensabile procedere con la spolveratura e la pulizia con il panno inumidito (vedi sopra).
E' poi necessario allontanare striscioni neri dei tacchi delle scarpe e macchie con l'apposito solvente per cera.
Lucidare periodicamente e se necessario passare uno strato molto sottile di cera liquida prima di rilucidare.

Pavimento poco usato (camera dal letto)
Pavimento mediamente usato (salotto, soggiorno, corridoi)
Pavimento molto usato (ingresso, cucina, negozi, uffici)
Spolveratura
quotidiana
quotidiana
quotidiana
Pulizia
settimanale
settimanale / quotidiana
quotidiana
Manutenzione (Lucidatura)
semestrale
mensile
settimanale

La manutenzione straordinaria

Il pavimento in legno è resistente all'usura, ma deve essere tenuto pulito in considerazione della finitura usata: verniciatura o inceratura. Se è verniciato deve essere trattato con prodotti protettivi a base di resine in dispersione acquosa auto-lucidanti o rilucidabili: ogni 6 mesi, se il pavimento è poco usato, ogni mese nelle zone di maggior calpestio come soggiorni.

In situazioni straordinarie si effettuano la rilamatura, una rilevigatura integrale che si effettua dopo 10-15 anni. Il parquet in legno massiccio sopporta l'intervento mediamente 7-8 volte, quello prefinito, 2-3 volte. La stuccatura si esegue con resine e polvere di legno e serve per porre un rimedio alle varie fissurazioni che si sono prodotte col tempo. La carteggiatura si rende sempre necessaria; talvolta, basta solo questa, nei casi di piccoli graffi che non hanno intaccato direttamente il legno.

 

 Disclaimer : questa guida ha un carattere puramente divulgativo; il redattore non si assume la responsabilità di errori, così come d'informazioni date in modo parziale.

 

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